L'oggetto dell'esercizio di laboratorio, che ha consentito di sperimentare un metodo e di trarre delle indicazioni di fondo, è stato proprio la festa regionale, con uno spazio nella serata per condividere foto, dati sulla partecipazione, bilancio e valutazioni.
Sulla partecipazione ci limitiamo a sottolineare un dato emerso - oltre al totale dei partecipanti (2049 persone) -: la presenza di 1 educatore ogni 2 ragazzi.
Sul bilancio, chiuso in attivo, ci riserviamo di comunicare i dati definitivi quanto prima.
Ricordiamo, infine, che 1000 fazzolettoni (ricamati e senza la stampa del logo della festa) restano a disposizione per chi li volesse per campiscuola o feste, dando un'offerta che si aggiungerà ai contributi raccolti per il progetto in Albania. Questo gesto può costituire un'ulteriore opportunità per le diocesi che non hanno avuto modo di raccogliere quote di solidarietà a questo scopo.
Grafico partecipazione (per fasce d'età)
Griglia per la verifica del 2 giugno
Valutazioni emerse dalla verifica
- le attività;
- la S. Messa, bel momento di comunione;
- l’esperienza di Chiesa e la bellezza di essere Associazione vissute, in ampiezza (dimensione regionale) e nel tempo (prospettive diverse a seconda dell’età);
- l’impegno speso nella preparazione;
- presenza degli adulti: testimonianza;
- l’attività proposta agli adulti, che hanno sperimentato un modo nuovo per incontrarsi, ben coordinato e dinamico: una proposta innovativa e sperimentale ben riuscita;
- la presenza dei genitori non aderenti all’AC, che si sono sentiti accolti e hanno visto un’associazione bella;
- chi ha accettato l’invito;
- la macchina organizzativa ha funzionato (chissà se c’è stato un altrettanto grande coinvolgimento intimo);
- la proposta di iniziative come queste;
- il tema della bellezza;
- il lavoro delle équipe regionali (partecipazione e paura di sbagliare che spinge a fare meglio);
- il progetto di solidarietà che è stata una testimonianza: non facciamo le cose a spese di qualcuno ma per aiutare qualcuno;
- il bel clima che si è vissuto nella festa;
- il rafforzamento delle relazioni nel lavoro di équipe
- l’aver vinto delle scommesse difficili in partenza (forse, però, tendiamo un po’ a sopravvalutarci nell’organizzazione, che alla fine pesa troppo su alcune persone che rischiano di vivere un’esperienza stressante);
- i riscontri positivi avuti nelle diocesi;
- l’accoglienza avuto a Fabriano;
- il lavoro fatto nelle diocesi.
- lo scarso entusiasmo tra gli educatori presenti;
- il rapporto educatori-ragazzi, che desta preoccupazione (stiamo sbagliando qualcosa: occorre chiedersi chi sono gli educatori e come coinvolgono i ragazzi);
- la scarsa conoscenza della festa da parte degli educatori non coinvolti nella preparazione: forse non ci si è sempre preoccupati di coinvolgerli (alla fine solo chi “tira” è riuscito ad “entrare” nella festa e a coinvolgere i ragazzi);
- le attività proposte ai 12-14;
- la difficoltà a partecipare di alcuni;
- non aver motivato abbastanza e con un’adeguata convinzione la partecipazione (fatto più grave per l’ACR, perché momenti come questi li ha già vissuti);
- essersi dovuti scontrare con alcune difficoltà logistiche (date anche dal tempo brutto), i molti spostamenti e il tempo impiegato, qualche gioco durato poco;
- la mancata proposta/l’assenza di giovani non educatori: si è sentita questa mancanza;
- la convinzione, in chi è tornato deluso, che al centro della proposta non ci fossero effettivamente i ragazzi;
- la difficoltà a pensare cose originali per i ragazzi;
- la difficoltà a fare sintesi fra i vari stili di lavorare;
- non esseri posti prima il problema dal punto di vista del SG e della sua responsabilità verso gli educatori che sono giovanissimi o giovani: se gli educatori non hanno portato i ragazzi e hanno vissuto l’iniziativa come un’esperienza per loro, ciò significa che trovano in AC solo il servizio educativo come unica proposta formativa a loro rivolta.